Il 30 giugno scorso sono stato a L’Aquila per il primo vero evento in presenza dopo il lockdown, e dico “vero” perché insieme a me c’erano circa 150 persone. Si è tenuto in una villa da ricevimenti dagli spazi molto ampi, ma non vi nascondo che l’idea di condividere una sala da ricevimento con un centinaio di persone mette alla prova anche il più incallito complottista.
Ma gli eventi sono il nostro lavoro e non ci è voluto molto per ritrovare il piacere di condividere dei luoghi: ovviamente mascherine e gel disinfettante come se piovesse, obbligo di mantenere la mascherina per tutta la durata dell’evento, solo i relatori esenti, disinfezione dei microfoni ogni volta che qualcuno scende dal palco.
E dunque il nostro streaming su Facebook è stato un insieme di telecamere live sul palco, interventi videoregistrati, interventi in diretta, dibattito con i partecipanti in chat, a mio parere ormai l’unico modo di pensare un evento.
Per fortuna negli ultimi tempi abbiamo imparato che oltre ad essere fattibili, streaming e videoconferenze, sono modalità semplici ed economiche. Si risparmia perché gli eventi vanno organizzati in sale molto più grandi rispetto al numero dei partecipanti, per questo un evento da 500 persone resta difficile da realizzare in uno spazio chiuso. Un evento da remoto abbatte i costi relativi alle sale e al catering permettendo di aumentare le prestazioni tecnologiche e la professionalità degli strumenti, che nel mondo degli eventi non sono quasi mai i costi più onerosi da sostenere.
Ed ecco che intanto il calendario degli eventi di ottobre inizia a riempirsi: a tutti quelli che mi contattano per richiedere streaming live rilancio sempre la possibilità di lasciare aperto anche un canale di videoconferenza, così resta facile convertire il tutto a un evento da remoto anche con pochi giorni di preavviso.